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Invecchiamento cerebrale: fisiologico o patologico?

Invecchiamento cerebrale: fisiologico o patologico?

Invecchiamento cerebrale: fisiologico o patologico?

Invecchiamento cerebrale: fisiologico o patologico?

“Ho spesso dimenticanze e faccio fatica a concentrarmi”, cosa mi sta succedendo? La difficoltà nel ricordare nomi, eventi o cose da fare rientra nel normale processo di invecchiamento cerebrale o è invece un campanello di allarme, sintomo di una patologia?

Invecchiare è normale così come lo sono alcuni dei cambiamenti che, in parte dettati dal Dna e in parte legati alla storia individuale del soggetto, avvengono nel soggetto a livello cognitivo, emotivo e corporeo.

Si parla di invecchiamento fisiologico quando, con l’avanzare dell’età, si assiste ad un cambiamento e ad una riduzione di alcune delle principali abilità cognitive: attenzione, concentrazione, memoria, percezione, capacità di apprendimento e velocità di elaborazione delle informazioni; in tale situazione rimangono tuttavia generalmente stabili, il linguaggio, il ragionamento, le abilità visuo-spaziali e il quadro di personalità.

Si parla invece di invecchiamento “patologico” quando la compromissione delle funzioni cognitive si configura attraverso sintomi cognitivi, comportamentali o della personalità, tali da determinare un’alterazione dello stato funzionale del soggetto con ripercussioni sull’autonomia e sullo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana.

Esiste inoltre una condizione clinica, che si può collocare tra l’invecchiamento fisiologico e patologico, chiamata compromissione cognitiva lieve o Mild Cognitive Impairment.

Gli individui con MCI presentano deficit cognitivi maggiori rispetto a quelli che statisticamente si possono osservare in soggetti con pari età ed istruzione, tuttavia tali deficit non interferiscono significativamente nello svolgimento delle attività giornaliere.

L’MCI può essere un fattore di rischio per la demenza, ma non in tutte le persone con deterioramento cognitivo lieve si assiste ad un peggioramento della condizione clinica, in quanto in alcuni soggetti i deficit rimangono stabili, senza che si assista ad un progressivo decadimento cognitivo.

Vediamo ora alcuni dei comportamenti che si possono considerare caratteristici dell’invecchiamento fisiologico e patologico.

Comportamenti considerati “normali” per l’invecchiamento fisiologico:

  • Dimenticanze sporadiche (non ricordare il nome di una persona o di recarsi ad un appuntamento)
  • Avere una parola sulla punta della lingua
  • Impiegare più tempo a memorizzare e apprendere nuove informazioni

Comportamenti che costituiscono un campanello d’allarme per l’invecchiamento patologico:

  • Non ricordare i luoghi, le date o le persone
  • Perdersi in luoghi familiari
  • Ripetere o chiedere più volte la stessa cosa in un breve periodo
  • Mostrare comportamenti bizzarri (ex. riporre un oggetto nel luogo sbagliato: le chiavi nel frigorifero)
  • Minor cura dell’igiene personale
  • Sintomi comportamentali (maggior irritabilità, umore deflesso, apatia, labilità emotiva, aggressività, deliri, allucinazioni).

Bisogna ricordare infine, che fattori come stress, stanchezza psicofisica e umore deflesso hanno un’influenza negativa sulle prestazioni mnestiche e sul rendimento cognitivo quotidiano.

Per tali ragioni è importante tenere in considerazione tutti i fattori che possano in qualche modo interferire con il normale funzionamento cognitivo del soggetto.

Si può dunque fare qualcosa per mantenere attive e allenate le nostre funzioni cognitive?

Sì, e ne parleremo nei prossimi articoli!


Autrice: Dott.ssa Alessandra Calabrò

Valutazione neuropsicologica e riabilitazione cognitiva

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