Scoliosi | Le indicazioni terapeutiche per il suo trattamento
La scoliosi è una complessa deformità tridimensionale della colonna vertebrale che si manifesta clinicamente con una curvatura laterale ed una rotazione della colonna vertebrale sul proprio asse, deformità che distingue la scoliosi vera dall’atteggiamento scoliotico.
La torsione assiale delle vertebre è responsabile della deformità progressiva della gabbia toracica con la comparsa di gibbo, in genere costale, che conduce (nelle forme più gravi, con curve superiori ai 70°) ad alterazioni della meccanica cardio-respiratoria.
Per oltre il 50% dei casi si riconosce una causa multifattoriale (scoliosi idiopatiche), dovuta alla mutazione genetica multipla, in circa il 15% dei casi si riconoscono cause congenite ed in circa il 10% la deformità spinale è secondaria a una patologia neuromuscolare, poliomielite, distrofie muscolari, ecc.
Questa deformità interessano il 2% - 4% dei ragazzi con età compresa tra i 10 ed i 16 anni, 10:1 è il rapporto tra sesso femminile e maschile per le curve maggiori di 30°. Statisticamente le curve superiori ai 50° presentano alta probabilità di progressione anche al termine dello sviluppo scheletrico e normalmente hanno un tasso di progressione di circa 1,5°/anno.
Le curve maggiori di 30° rappresentano circa lo 0,2% e quelle di 40° solo lo 0,1% del totale.
La gestione terapeutica ha come obiettivi:
- arrestare la progressione della deformità (quando possibile ridurla)
- prevenire o trattare la disfunzione respiratoria e il dolore
- migliorare l’aspetto estetico.
Il corretto trattamento si basa sull’analisi della clinica valutando il tipo e l’entità della curva, l’età, il sesso e la potenzialità evolutiva della deformità.
Il trattamento è prevalentemente conservativo e si basa, per le curve di modesta entità (15°-25°), principalmente sul controllo ambulatoriale seriato. Solo nelle curve gravi di entità superiore ai 50°, con esordio precoce associato ad immaturità scheletrica, trova spazio l’indicazione all’artrodesi chirurgica.
Gli esercizi scoliosi specifici (ginnastica correttiva) trovano una indicazione, statisticamente validata, esclusivamente nei pazienti con maturità scheletrica quasi conclusa o nei pazienti a fine dell’accrescimento scheletrico, anche con curve di magnitudo > ai 35 °.
Il busto, rigorosamente rigido con effetto a 3 punti: spinta, controspinta e scarico, viene indicato nelle curve comprese tra 35 e 40-45° a potenziale evolutività.
La chirurgia rappresenta estrema ratio del trattamento della scoliosi, la corretta indicazione è rivolta a giovani pazienti con curve superiori a 45°, soprattutto se abbinata ad un’alta probabilità evolutiva.
Per prevenire la naturale progressione della scoliosi ed individuare il percorso terapeutico più indicato per il suo trattamento, una diagnosi precoce e corretta è fondamentale, soprattutto perché la scoliosi, a differenza di altri disturbi posturali (come il dorso curvo) è prevalentemente asintomatica e, nel periodo della crescita (quello di maggior incidenza ed accelerazione della progressione), può pertanto sfuggire all'attenzione dei genitori e del pediatra.
In questo senso, la visita ortopedico vertebrale rappresenta una delle forme di prevenzione più importanti per individuare precocemente la presenza di alterazioni, anche lievi, a livello della colonna ed impostare un percorso di cura che permetta di correggerle prima che queste si trasformino in disturbi o patologie croniche e invalidanti.